CULTURA RUSSA

La vita dello scrittore Nikolaj Gogol a Roma

Lo scrittore Nikolaj Gogol, nato in un piccolo paesino in Ucraina, non riuscì mai ad abituarsi al gelo russo, ai venti e le nebbie dell'Europa centrale: aspirava ad andare al sud, al caldo e al sole. 

Arrivò a Roma nel marzo del 1837 e in un primo momento alloggiò nella casa di Giovanni Massuchi in via S. Isidoro 17, di fronte alla Chiesa di S. Isidoro, vicino a Piazza Barberini. Dall'autunno del 1837 fino al 1842 visse in Via Sistina 126, oggi adibita a casa-museo dello scrittore, dove il suo ritratto è appeso con la didascalia "Qui visse Gogol". 

In una delle prime lettere italiane Gogol condivide le sue impressioni:

Quando sono venuto per la prima volta a Roma, mi sembrava una piccola cittadina. Ma col tempo la vedo sempre più grande, edifici enormi, le vedute più belle, il cielo migliore, e tanti dipinti, rovine e oggetti d’antiquariato che per guardarli non basta tutta la vita. Ci si innamora pian piano di Roma, ma una volta per tutta la vita.

Gogol ha una vera passione per l'Italia" scrive R. Giuliani, professore presso l'Università La Sapienza di Roma. “Lo spirito del popolo italiano per lui è un segno della sua vocazione storica". 

Ripeteva spesso e con enfasi: "...quando ho finalmente visto Roma la seconda volta, mi è sembrata più bella che mai. Mi sembrava che io avessi visto la mia patria, la patria della mia anima...! Dove ha vissuto il mio cuore ancora prima di me, prima che io nascessi." 

Gogol lavorò moltissimo a Roma; qui scrisse il primo volume delle "Anime morte" e "Il cappotto". 

Anime morte →
Il cappotto →

A Roma rielaborò inoltre i suoi capolavori "Taras Bulba" e "Ritratto" e scrisse la versione definitiva delle commedie "Matrimonio" e "Revisore". Nel 1841, poco dopo l’arrivo di Gogol, il critico letterario Belinskij scrisse: "(Qui in Italia Gogol) è diventato un poeta nazionale russo nel pieno significato di questa parola.

Bisogna ricordare che Roma ai tempi di Gogol non era come la conosciamo oggi. Era la città-arcadia, ricca di un'abbondante vegetazione. Città e paese, arte e natura, “che non conoscono il rumore della Storia." 

Quando Gogol venne a Roma, si era da poco conclusa la costruzione del Pincio e del suo parco; qui lo scrittore, che abitava proprio ai piedi del Pincio, amava passeggiare. 

Andava spesso anche a Piazza di Spagna, amava L'Osteria "Lepre" (che oggi non esiste più), dove spesso si riunivano gli artisti russi, e cenava di frequente presso un ristorante accanto al Pantheon. 

Durante la sua permanenza presso l’Hotel “La Russia”, scrisse: "Che cielo! Che giornate! Che aria! Guardo i paesaggi, ma non riesco mai a staccarmi da loro. Sento nella mia anima il cielo e il paradiso.

Visse a Roma dal 1837 al 1846, ritornando periodicamente in Russia. 

Molti scrittori russi hanno vissuto a Roma: Zhukovsky, Vjazemskij, Alexander Ivanov, Turgenev, Herzen, Dostoevskij. All'immagine di Roma si rivolgono nelle sue poesie anche Tiutchev, Fet, Gumilev, Mandel'stam, Brodsky. Spesso aristocratici, artisti e scrittori si riunivano a Palazzo Poli, casa della principessa Volkonskaya, e tra loro c’era anche Gogol, che apprezzava particolarmente l’ospitalità della principessa. Fu nel suo palazzo che lo scrittore lesse per la prima volta il suo “Revisore” e sempre qui incontrò e divenne amico dell’artista Aleksandr Ivanov, famoso per aver dipinto "L'apparizione di Cristo al popolo" esposto nella Galleria Tretyakov a Mosca. 

Il Soggiorno di Gogol in Italia coincise con uno dei migliori periodi per l’attività degli artisti russi che si trovavano a Roma. Benché la grande storia italiana, i suoi monumenti antichi, il clima mite e lo stile di vita del popolo avesse da sempre attratto filosofi e poeti, scrittori e artisti, i maestri russi vi arrivarono più tardi degli altri, soprattutto nella prima metà del XIX secolo. Gli artisti russi venuti dal freddo di San Pietroburgo e dall'Accademia delle Belle Arti, dove dominavano severi insegnanti, trovarono in Italia un’atmosfera serena e godevano di un’insolita libertà trascorrendo spesso il loro tempo nell’ozio più completo. Le borse di studio fornivano inoltre ai giovani una vita piuttosto comoda e agiata. 

A Roma, gli artisti e gli scrittori russi amavano riunirsi vicino Piazza di Spagna, nel vecchio Caffè Greco di via Condotti, una sorta di club dove artisti internazionali erano soliti incontrarsi e passare il loro tempo.  Qui venivano Goethe, Byron, Stendhal, Shelley, Hans Christian Anderson, Bizet, Gounod, Mickiewicz, Rossini, Berlioz, Mendelssohn, Liszt, Wagner e Toscanini. Oggi all'ingresso del caffè è appesa una targa con scritto "Storico Caffè Greco, fondato nel 1760. Preso sotto la protezione dello Stato come patrimonio nazionale." Sulla parete in fondo al caffè si può vedere un ritratto in miniatura di Nikolaj Gogol e un foglio, conservato sotto un vetro, sul quale Gogol scrisse una lettera al suo amico Pletnev il 17 marzo 1842: "Della Russia io posso scrivere solo a Roma, solo qui essa mi appare in tutta la sua grandezza.” 

Quando tornava nella fredda San Pietroburgo, Gogol sentiva la mancanza di Roma: "O Roma mia. Bella, mia meravigliosa Roma. Infelice colui che per due mesi viene staccato da te, è felice colui per chi questi due mesi sono passati sulla strada del ritorno da te.

Nel 2002 il famoso scultore russo Zurab Tsereteli ha eretto un monumento dedicato a Gogol ospitato nel parco di Villa Borghese, a Roma. Due anni prima, sempre a Villa Borghese, era stato eretto un monumento dedicato ad un altro grande poeta e scrittore russo: Alexander Puskin. 

Cena russa al Ristorante Matrioska

Corso di Russo Roma ha il piacere di invitarvi a una serata a base di tipici sapori russi!
Assaggerete piatti tipici come il caviale, tipici antipasti russi (insalata d'aringa, insalata di legumi cotti) le frittelle con il salmone e alcune pietanze a base di pesce (seccato, salato o affumicato) e di carne. Un’occasione imperdibile per scoprire il vero cibo tradizionale ed approfondire la cultura russa. 

LA CENA SARÀ ACCOMPAGNATA DA UNA SFILATA DI MODA

 

  • INFORMAZIONI 

Data: 30 maggio 2016
Costo: 23 € a persona
Luogo: Ristorante "Matrioska" - Via Della Collina Volpi 6, 00145 Roma (a pochi passi dalla Metro Basilica San Paolo) 
Prenotazione: obbligatoria tramite email (info@corsodirussoroma.it) o telefono (346.7961313) entro il 23 maggio
 

  • MENU 

Antipasti tipici russi 
Insalata di aringa (салат «Под шубой»
Insalata russa (салат «Оливье»

Insalata di legumi cotti («винегрет»
Salmone marinato alla russa («лосось маринованный»
Aringa con patate lesse («селедка с картошкой»
Pane di segale («Бородинский хлеб») con lardo 

Primi piatti
Pel'meni, tortelloni ripieni di carne mista («пельмени со свининой»
Vareniki, specie di ravioli con funghi («вареники c картошкой и грибами»

Secondi
Riso Pilaf con carne mista («плов с бараниной и говядиной»

Dolci
Crêpes al miele, alla ciliegia o al papavero («блинчики в медом, вишней или маком»

Bevande incluse
Acqua
Vodka di Betulla (50ml) 
Vino rosso o bianco a scelta
Caffè 
Tè 
Bevande al bar 

Le migliori Rock Band russe

In Russia solo con l'inizio della Perestrojka nel 1985 i musicisti hanno finalmente avuto l'opportunità di esibirsi dal vivo senza timore di incorrere in procedimenti penali. Il rock russo degli anni ‘80 si può paragonare alla musica degli anni ‘60 in Europa. Ma quali sono i gruppi rock più noti nella storia della Russia? Ecco un breve elenco!

 

Agata Kristi

Band pop fondata nel 1988 a Sverdlovsk (oggi Ekaterinburg, città russa sulle montagne Urali), ha iniziato la sua attività musicale come rock-band, con uno stile radio-disco-pop. Tra i loro migliori album: “Vechnaia liubov” (in russo «Вечная любовь», “Amore eterno”) 1991 e “Decadence” (in russo «Декаданс») 1989.

 

Аkvarium

Uno dei primissimi gruppi rock nati in Russia, fondato dal cantautore Boris Grebenshikov. Hanno pubblicato dischi con regolarità.

 

Аria

“Angelo spensierato” (in russo «Беспечный ангел»)

 

Alisa

Gruppo famosissimo fin dai tempi sovietici. Guidato dal carismatico Konstantin Kintshev, la band suona musica hard-rock con influenze progressive. Ancora oggi è un gruppo abbastanza innovativo, perché sempre in cerca di un nuovo stile. I loro dischi spaziano dal metal alle melodie acustiche.

 

DDT

Nati nel 1980 nella città di Ufa, DDT vinsero il concorso di “Komsomolskaja Pravda” (quotidiano russo dal 1925). La loro musica fu proibita poco dopo a causa dei testi provocatori scritti dal frontman Yuri Shevchuk, che dovette lasciare Ufa nel 1984 dopo la campagna denigratoria organizzata contro di lui dal KGB.

“Autunno” («Осень»)

 

Kino (Cinema)

Divenuto un vero e proprio fenomeno alla fine degli anni ’80, Kino si distingue per i testi ironici scritti da Viktor Tsoi, accompagnati da melodie semplici e da suoni nitidi. L'epoca d'oro di Kino, che si colloca tra il 1988 e il 1990, è terminata bruscamente con la morte di Viktor Tsoi, deceduto a causa di un incidente d’auto nell’agosto del 1990. Ogni anno in sua memoria si tengono numerosi concerti e la sua tomba a San Pietroburgo è meta di molti fan. I dischi di Kino sono tuttora molto venduti.

“Stella chiamata sole” («Звезда по имени солнце»)

 

Il gruppo Kipelov

"Sono libero" («Я свободен»)

 

Korol i Shut (Il re e il Joker)

Da San Pietroburgo, un carico di energia maschile vivacizzato da una violinista femminile.

Il gruppo si distingue per il suo stile classico, inusuale per una band punk-rock. Le loro canzoni sono piuttosto brevi, ciò nonostante riescono a raccontare storie complete. L’immagine del gruppo è in continua evoluzione e spesso include l’uso di make-up teatrale.

Inizialmente la band era orientata a una musica horror-punk ritmica, ma in seguito ha incorporato una grande varietà di elementi musicali folk-rock, art-punk, hardcore punk, hard rock e altri ancora.

"Salto dalla scogliera" («Прыгну со скалы»)

 

Mumiy Troll

Mumiy Troll è stata una delle band più popolari nella Russia degli ultimi anni e prende il nome dall'omonimo personaggio comico finlandese. Il gruppo viene da Vladivostok, ma vive tra Mosca e Londra. Lo stile musicale è Brit-Pop.

“Piccolo mio" («Малыш»)

 

La macchina del tempo

"Finché la candela brucia" («Пока горит свеча»)

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NOGU Svelo

Questa band di Mosca merita di essere citata in quanto si tratta di uno dei gruppi più innovative degli ultimi anni. Nogu Svelo suona principalmente musica Pop, ma spesso adotta anche stili diversi utilizzando melodie particolari e strumentazioni molto ricche.

"Da Alma-Ata" («Из Алма-Аты»)

 

Splin

«Romanzo” («Романс»)

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Gli Splin terranno un concerto ad Amburgo il 30/09/2016.

Per maggiori info: www.afisha.de

 

Zemfira

Un'eccezione nella scena rock russa, fortemente dominata dagli uomini. Zemfira è la versione russa di Alanis Morrissette ed ha riscosso in Russia un enorme successo. Anche lei, come Yuri Shevchuk dei DDT, è originaria della città industriale di Ufa.

“Perche” («Почему»)

Zemfira sarà in concerto ad Amburgo il 19/10/2016.

Per maggiori info: www.afisha.de 


Buon ascolto!

 

I proverbi russi: un concentrato di saggezza popolare

TESTO IN ITALIANO

Un proverbio russo dice «Лес рубят - щепки летят», ovvero: «Quando si abbattono gli alberi, le schegge volano». In inglese esiste un equivalente di questo proverbio «A cat in gloves catches no mice», ossia «A volte non si può ottenere ciò che si vuole comportandosi in modo premuroso e gentile». In italiano il proverbio russo «Лес рубят - щепки летят» viene spesso tradotto con: «Non si può fare una frittata senza rompere qualche uovo» (in russo «Не бывает никакой спешки, чтоб не разбить яиц»). 

Questo proverbio russo non indica però un’azione svolta in fretta, come nel caso della frittata; gli alberi infatti si abbattono in modo sistematico e coerente, in quanto si tratta di lavoro importante e di grande responsabilità. Questo proverbio allude quindi a un lavoro che richiede un grande impegno (può trattarsi di un lavoro fisico, mentale o spirituale), un compito di cui dobbiamo accettare il peso se vogliamo ottenere successo. 

Compiere un grande lavoro richiede sacrifici, pertanto chi è intorno a noi può risentirne: è a loro che si riferisce la seconda parte del proverbio, “le schegge volano”, in quanto l’importanza del compito che si sta svolgendo fa passare tutto in secondo piano e coloro che si trovano intorno a noi devono, metaforicamente parlando, ripararsi dalle schegge che potrebbero colpirli facendo loro del male. 

Un perfetto esempio esplicativo di questo proverbio possiamo trovarlo nel romanzo di Lev Tolstoj "Guerra e pace" (1863 - 1869), Volume 3, parte II, XV, quando al generale Kutuzov viene segnalato che i soldati hanno falciato l'avena sul prato. Lui risponde: "Non ho dato io il comando, e non ho consentito loro di tagliare il grano e bruciare la legna, ma facciano lo stesso! Senza questo non si può! Quando si abbattono gli alberi, le schegge volano». 

 

TESTO IN RUSSO

Читать текст по-русски:
"Лес рубят - щепки летят". “Quando si abbattono gli alberi le schegge volano». Так гласит русская народная пословица. Аналог находим в английском языке «A cat in gloves catches no mice», то есть «Sometimes you cannot get what you want by being careful and polite». 
Однако эту поговорку часто переводят на итальянский язык, как «Non si fa nessuna frittata senza rompere le uova» («Не бывает никакой спешки, чтоб не разбить яиц»). 

Верно ли это? В русской поговорке речь идет отнюдь не о спешке. Лес рубят планомерно и последовательно, так как это, как правило, важное и ответственное занятие, большое дело.
И в самом деле, большое дело не бывает без потерь. Не будучи готовым принять самые радикальные, порой даже жесткие меры в деле, будь то физический, умственный или духовный труд, вряд ли добьешься какого-то успеха. Кроме того, в большом деле не бывает без ошибок, недостатков и жертв. 

При больших событиях часто страдают маленькие дела и люди. Зачастую на них при этом не обращают никакого внимания, потому что большое дело важнее. Примером может служить революция или реформа. Поэтому если творится что-то глобальное, жди беды – обычным людям нужно искать укрытие, потому что «щепки» попадут в них.
Пример, в романе Льва Толстого "Война и мир" (1863 - 1869 гг.), Том 3, часть II, XV – генералу Кутузову докладывают о том, что солдаты скосили овес. Он отвечает: "Пуская косят хлеба и жгут дрова на здоровье. Я этого не приказываю и не позволяю, но и взыскивать не могу. Без этого нельзя. Дрова рубят – щепки летят."

Il Giorno della Vittoria: una festa per ricordare la sconfitta della Germania

La Grande Guerra per la Patria dell'Unione Sovietica contro la Germania nazista e i suoi alleati in Europa e in Asia (1941-1945) fu parte integrante e importante della Seconda Guerra Mondiale. 
Per la sua portata e intensità, la quantità e la qualità delle attrezzature militari, l’enorme perdita di vite umane e la distruzione dei paesi coinvolti, la Seconda Guerra Mondiale – per durata e numero di stati coinvolti - ha superato tutte le guerre precedenti. I combattimenti ebbero luogo in Europa, Asia e Africa, per un totale di 40 stati. I combattimenti in Europa ebbero un ruolo importante, ma lo scontro decisivo fu senza dubbio quello sovietico-tedesco. 

Gli stati partecipanti all'ultima guerra subirono enormi perdite umane e materiali, con più di 50 milioni di morti. Il prezzo più alto fu pagato dall’Unione Sovietica, sulle cui spalle cadde l'onere principale della lotta. Il popolo sovietico perse più di 20 milioni dei suoi figli e figlie, caduti sul campo di battaglia durante l'assedio delle città e dei bombardamenti aerei, uccisi e torturati dai nazisti nel territorio sovietico occupato e anche nei campi di concentramento. 

Durante la guerra, l'Unione Sovietica divenne il centro di attrazione per tutte le forze amanti della libertà, il nucleo attorno al quale si riunirono tutte le nazioni cadute sotto il giogo del Fascismo e coloro che erano a rischio di cattura. Insieme alle forze democratiche in Polonia, Cecoslovacchia, Jugoslavia e Albania, l’Unione Sovietica contrastò la macchina militare del blocco fascista, dando la libertà e l'indipendenza nazionale ai popoli di questi paesi. L'URSS liberò la Romania, Bulgaria e Ungheria, i paesi-satelliti della Germania nella Seconda Guerra Mondiale, appoggiandosi alle forze interne delle nazioni antifasciste di questi paesi. L'Armata Rossa liberò il popolo tedesco e austriaco. La sconfitta dell'esercito di Hitler portò alla caduta del regime nazista e la dissoluzione dell’omonimo partito in Germania. 

L’Unione Sovietica fu il paese più attivo e coerente contro gli invasori nazisti; un cambiamento fondamentale in tutta la Seconda Guerra Mondiale ebbe luogo sul fronte sovietico-tedesco. La sconfitta delle forze naziste vicino alla città di Stalingrado diede una scossa al fondamento della macchina da guerra di Hitler e della Germania nazista nel suo complesso. In particolare, la battaglia di Kursk mise l'esercito tedesco fascista nella catastrofe totale. 

La valutazione oggettiva delle azioni dell'Armata Rossa, priva delle considerazioni diplomatiche, è contenuta nella corrispondenza segreta con Franklin D. Roosevelt e Winston Churchill nei documenti ufficiali di Eisenhower, pubblicati negli Stati Uniti tra 1970-1975. In una lettera a Churchill 16 aprile 1944, Roosevelt scrisse: "Dobbiamo rendere omaggio ai magnifici successi delle armate sovietiche." Alla fine della guerra Eisenhower nel rapporto segreto osservò: "La vittoria dell'Armata Rossa durante i 3 anni e mezzo della guerra è di grande importanza per le Nazioni Unite."  
Il 27 settembre 1944 in un messaggio a Stalin Churchill scrisse: "Colgo l'occasione per ripetere domani alla Camera dei Comuni quello che ho detto in precedenza, che è stato l'esercito russo a strappare le budella della macchina da guerra tedesca e a frenare sul suo fronte le forze incomparabilmente maggiori del nemico." 

In effetti, le forze armate sovietiche durante la guerra distrussero, catturarono e sconfissero 506,5 divisioni tedesche. Inoltre, inflissero importanti sconfitte a circa 100 divisioni satelliti della Germania (gli Alleati sconfissero in Europa Occidentale, Nord Africa e l'Italia, non più di 176 divisioni tedesche). Sul fronte sovietico-tedesco fu distrutta la maggior parte delle attrezzature militari del nemico fino al 75% delle sue perdite totali di carri armati e fucili d'assalto, oltre il 75% di tutte le perdite di aeromobili, 74% delle perdite totali di artiglieria. 

Il ruolo decisivo dell'Armata Rossa nella sconfitta del Nazismo è riconosciuto da molti leader dei paesi che ne hanno subito il regime. Nel 1944 Charles de Gaulle dichiarò: "I francesi sanno cosa ha fatto per loro la Russia sovietica, e sanno esattamente che la Russia sovietica ha svolto un ruolo importante nella loro liberazione." 

A proposito della Grande Vittoria della Russia sovietica nella Grande Guerra per la Patria, la studentessa russa Avdeeva Ekaterina scrive: 
"Sono passati i 70 anni dalla fine della Grande Guerra Patriottica, ma la sua eco ancora risuona nell’animo umano. Non possiamo dimenticare gli orrori della guerra. Non possiamo dimenticare i soldati che sono morti per il bene di noi che viviamo oggi. Dobbiamo ricordare tutto... abbiamo ricordi della più terribile guerra che ha toccato ogni famiglia, tramandati di generazione in generazione. 

La guerra ha lasciato il segno nella mia famiglia. Il mio bisnonno, Shvakin Mikhail, che ha vissuto nel villaggio di Rybinsk della regione Kursk, nel 1941 fu chiamato a difendere la nostra Patria. Quando andò al fronte lasciò un figlio e due figlie, una delle quali era la mia nonna. Combattè nella fanteria sotto il comando del maresciallo Rokossovsky. Nel 1942 anche il suo figlio 16enne, Leonid, fu arruolato. Così il destino decretò che entrambi partecipassero alla liberazione della città di Königsberg, ma non s’incontrarono mai. Durante i combattimenti, entrambi furono feriti e ricoverati in ospedale, ma ancora una volta il destino li separò. Parteciparono alla liberazione della Polonia, Cecoslovacchia e delle città tedesche. Il mio bisnonno ricevette molte medaglie militari, che ora sono i nostri cimeli di famiglia. 

Il Giorno della Vittoria è e deve rimanere la festa più radiosa. Coloro che hanno sacrificato la loro vita, ci hanno dato l'opportunità di vivere sotto un cielo sereno. Dobbiamo tenerlo bene a mente. Sono orgogliosa del mio bisnonno, grazie al suo eroismo e alle centinaia di altri soldati il Nazismo è stato sconfitto! 

M’inchino a te. Un semplice soldato, un vero eroe." 

In occasione della Giornata della Vittoria in tutto il paese si marcia verso monumenti della Gloria, come la Tomba del Milite Ignoto e i monumenti alle vittime del Nazismo, portando fiori e corone con iscrizioni: "Eterna memoria per le vittime della Patria", "Nessuno è dimenticato e niente è dimenticato", “Il tuo nome è sconosciuto ma la tua gloria è immortale".
Nei luoghi associati alla memoria del conflitto si riuniscono i veterani di guerra, molti dei quali si presentano con la vecchia divisa militare e con delle medaglie appuntate sul petto, portando con sé figli e nipoti. Spesso, il 9 Maggio è la prima giornata calda di Primavera, così molte persone in questo giorno vanno fuori a fare una passeggiata per le loro città in festa e fanno visita ai veterani di guerra. A Mosca e in altre grandi città, la giornata si conclude con i fuochi d'artificio.

Il 9 Maggio, più spesso che negli altri giorni, si possono ascoltare le canzoni "Nel rifugio sotterraneo" (in russo “В землянке”), "La notte oscura" (“Тёмная ночь”), "Foulard blu" (“Синий платочек”). E non può mancare la canzone "Giorno della Vittoria" (“День Победы"), scritta diversi decenni dopo la guerra, che è diventata l'inno della festa. 

Текст песни «День победы» 

День Победы, как он был от нас далёк, 
Как в костре потухшем таял уголёк. 
Были вёрсты, обгорелые, в пыли – 
Этот день мы приближали как могли. 

Этот День Победы 
Порохом пропах, 
Это праздник 
С сединою на висках. 
Это радость 
Со слезами на глазах. 
День Победы! 
День Победы! 
День Победы! 

Дни и ночи у мартеновских печей 
Не смыкала наша Родина очей. 
Дни и ночи битву трудную вели – 
Этот день мы приближали как могли. 

Этот День Победы… 
Порохом пропах, 
Это праздник 
С сединою на висках. 
Это радость 
Со слезами на глазах. 
День Победы! 
День Победы! 
День Победы! 
Здравствуй, мама, возвратились мы не всё... 
Босиком бы пробежаться по росе! 
Пол-Европы, прошагали, пол-Земли – 
Этот день мы приближали как могли. 

Этот День Победы… 
Порохом пропах, 
Это праздник 
С сединою на висках. 
Это радость 
Со слезами на глазах. 
День Победы! 
День Победы! 
День Победы! (2x) 
 

Traduzione "Giorno della vittoria"

Giorno della Vittoria è stato così lontano da noi, 
Come un pezzo di carbone, fumante nelle ceneri, 
Passando molti chilometri, tra la polvere e il fuoco, 
Per questo giorno abbiamo combattuto con tutte le nostre forze! 

Questo Giorno della Vittoria
Gli odori di polvere di fumo, 
Questa celebrazione - 
Color argento con i templi. 
Questa gioia - 
Con le lacrime sugli occhi. 
Giorno della Vittoria! 
Giorno della Vittoria! 
Giorno della Vittoria! 

Notti e giorni davanti ai forni Martin
La nostra Patria non chiuso gli occhi. 
Giorni, notti, abbiamo introdotto la grande battaglia - 
Per questo giorno abbiamo combattuto con tutte le nostre forze! 

Questo Giorno della Vittoria
Gli odori di polvere di fumo, 
Questa celebrazione - 
Color argento con i templi. 
Questa gioia - 
Con le lacrime sugli occhi. 
Giorno della Vittoria! 
Giorno della Vittoria! 
Giorno della Vittoria! 

Ciao, mamma, non siamo riusciti tornare tutti a casa... 
Che bello correre sulla rugiada a piedi nudi! 
La metà dell'Europa, la metà del mondo abbiamo attraversato con la marcia - 
Per questo giorno abbiamo combattuto con tutte le nostre forze! 

Questo Giorno della Vittoria
Gli odori di polvere di fumo, 
Questa celebrazione
Color argento con i templi. 
Questa gioia
Con le lacrime sugli occhi. 
Giorno della Vittoria! 
Giorno della Vittoria! 
Giorno della Vittoria! (2x) 

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