Gli abiti tradizionali russi non vivono solo nelle vetrine dei musei o nel folklore: nonostante il mercato dell'abbigliamento globale, compreso quello della Russia, si concentri soprattutto sul settore della moda occidentale, non di rado sulle passerelle possiamo trovare capi ispirati ai costumi popolari russi.
Un esempio è la collezione autunno-inverno 2012-2013 di Dolce & Gabbana, che vede pizzi, splendide decorazioni, stampe floreali e gioielli di lusso di grandi dimensioni.
Un altro esempio è offerto dalla collezione 2015 di Valentino, presentata a Parigi, oppure quella di August van der Walz:
Gli abiti tradizionali russi continuano ancora oggi ad ispirare gli stilisti contemporanei russi e non è raro trovare nelle loro collezioni degli elementi di richiamo: tra questi artisti vanno certamente ricordati Vyacheslav Zaitsev e Ulyana Sergienko, e anche la meno nota ma talentuosa Valentina Averyanova.
Un proverbio russo dice «По одежке встречают», ovvero «Un bell’abito è una lettera di raccomandazione». I vestiti sono la prima cosa che cattura l'attenzione e la più chiara manifestazione del patrimonio culturale russo si trova proprio negli abiti tradizionali: in ogni dettaglio si possono trovare caratteristiche tipicamente russe, come elementi che rimandano direttamente alla cultura nazionale di questo paese. Alta qualità della manifattura, strati multipli, linee leggere, splendide decorazioni, colori vivaci, immagini: questo è ciò che distingue gli abiti russi, indumenti che sono una particolare espressione dell’anima di questo popolo e del loro senso estetico.
Gli abiti tradizionali erano concepiti soprattutto per proteggere dal freddo, il che spiega i tessuti pesanti, la presenza di collari per proteggere dal vento e i tanti strati. Un tempo sia gli uomini che le donne indossavano una camicia, sotto gli indumenti: i contadini indossavano lo Zipun (зипун), un cappotto senza collare di stoffa ruvida fatta in casa, mentre le persone più ricche usavano il Kaftan (кафтан), un capo con le maniche lunghe. Sopra veniva messo un cappotto, l’Armiak per i contadini, il Feryaz o l’Ohaben, per i boiardi e nobili. La camicia lunga ricamata (рубаха) era un indumento fondamentale anche per le donne. In casa le nobili indossavano camicie con maniche lunghe, mentre per uscire o per ricevere ospiti usavano il Poruchi o l’Oplecie.
Le ragazze indossavano dei cappelli e vestiti che riflettevano sempre le caratteristiche del luogo dove la persona abitava come status sociale e stato civile. I tessuti più utilizzati per gli abiti erano quelli naturali come lana, lino e cotone.
Oggi non è facile trovare vestiti ispirati fedelmente ai modelli originali; in gran parte infatti sono stati riadattati e modellati sulle nuove esigenze della vita moderna. Tuttavia i festival di cultura slava, le fiere e il lavoro degli stilisti contemporanei contribuiscono a ravvivare l’interesse per gli abiti tradizionali, che oggi hanno schiere di fan innamorati delle loro linee morbide e aggraziate.