CULTURA RUSSA

Danze gipsy: una tradizione russa

Tra i balli gipsy la danza dei gitani russi è senza dubbio una delle più complete, ricca di figure e tecnicamente difficile da eseguire. Già due secoli fa questa danza dal carattere focoso ispirava i grandi scrittori russi, che non di rado la decantavano nelle loro opere. La passione che nobili, commercianti, borghesi e contadini avevano per questo tipo di danze fece nascere in Russia numerosi gruppi di ballo: grazie ad essi le danze furono perfezionate e, nel tempo, arricchite da elementi nuovi importati anche da altri tipi di danze. Il ballo gitano veniva spesso eseguito durante gli spettacoli in piazza, ma era molto popolare anche nei teatri e nei ristoranti delle grandi città russe dove veniva spesso rivisitato. 

Il ballo dei gitani russi è ardente come il flamenco spagnolo, leggero e civettuolo come la danza dei gitani turchi. Grande attenzione si presta alla leggerezza dei movimenti, caratteristica che accomuna il ballo gitano russo a quello indiano. Oltre a quella classica, di danza russa gitana esiste anche la cosiddetta "vengherka", ossia lo "step" zingaresco. I virtuosismi delle gambe occupano un ruolo importante in questa danza; vengono accompagnati da leggeri e flessuosi movimenti delle mani e delle spalle, adottati anche nella più famosa "danza del ventre". Un'altra componente orientale in questo ballo è l'uso dello scialle, non solo utilizzato dalle ballerine gitane russe ma anche da quelle spagnole di flamenco. Durante gli spettacoli, le gitane russe impiegano anche un movimento con la gonna che solitamente non viene utilizzato nelle versione popolare: con abili mosse la ballerina fa volteggiare il tessuto variopinto mimando le onde, le ali di farfalla, i fiori e i vortici. 

Una cosa molto importante in una ballerina di danze gipsy, al di là della tecnica d'esecuzione e della prestanza fisica, è l'intensità della sua interpretazione. Ciò rende questo tipo di danza accessibile alle donne di qualsiasi età e corporatura e consente loro di esprimere l'unicità del loro carattere e del proprio vissuto. 

Lisa Ershova pratica danze gipsy dal 2009. Ha appreso la tecnica sotto la guida di un'esperta ballerina gitana. Ha partecipato a numerosi concorsi di ballo zingaresco in Russia. Nel 2010 ha partecipato a un festival di Sochi con un gruppo di ballo.

Concerto di Musica Classica Russa a Roma

Dalla collaborazione tra l'Accademia di Musica Santa Cecilia, la Fondazione Internazionale Accademia Arco e la Fondazione "Nuovi Nomi" di Mosca nasce il progetto di interscambio Italia-Russia - I giovani talenti della musica "most". Il prossimo appuntamento nato dal gemellaggio è previsto per il 25 febbraio, con un concerto di musica classica russa che si terrà presso il Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma. Un'occasione imperdibile di scambio culturale e di condivisione! 

Programma: 
Concerto dei borsisti "Nuovi Nomi" Fondazione per i giovani talenti – Mosca, Russia

Musiche di: 
S. Rachmaninov, G. Rossini, P. De Sarasate, N. Paganini, P. Tchaikovskij, D. Scarlatti, N. Rimskij-Korsakov, A. Dvořák, J. Brahms, M. Glinka, D. Popper, R. Vieuxtemps

Centro Russo di Scienza e Cultura
Piazza Benedetto Cairoli 6, Roma
06 8881 6333 

 
 

Il Giorno dei Difensori della Patria: una festa popolare russa

Il Giorno dei Difensori della Patria si festeggia in Russia il 23 febbraio: celebra le conquiste e le imprese di alcuni celebri personaggi russi come il principe Dmitry Pozharsky, che liberò Mosca dagli invasori polacchi nel 1612, oppure Kuzma Minin - mercante di Nizhny Novgorod – che donò denaro alla patria e gestì i fondi pubblici destinati a creare la Seconda Armata di Volontari guidata da Dmitry Pozharsky. 

Come si festeggia? 
Molti celebrano il 23 febbraio come il Giorno degli Uomini, in quanto in Russia il servizio militare è obbligatorio per la maggior parte degli uomini. Le donne spesso fanno dei regali ai propri parenti maschi, compresi quelli che non hanno mai prestato servizio militare; è usanza congratularsi anche con i propri colleghi maschi. Gli scolari invece possono ricevere piccoli regali dalle loro compagne di classe. 
Le autorità russe organizzano parate militari per onorare i soldati e i veterani. Negli ultimi anni sta diventando sempre più comune onorare anche le donne che prestano servizio militare, sfidando l'aspetto tradizionalmente maschile di questa festa. 

Vita pubblica
Il Giorno dei Difensori della Patria è un giorno festivo in tutta la Russia. La maggior parte delle scuole, banche ed edifici ufficiali chiudono, mentre i servizi di trasporto pubblico vengono intensificati o deviati a seconda del percorso della parata. 

Perché si festeggia il 23 febbraio? 
Il 23 febbraio moltissimi operai e volontari si arruolarono nell'Armata Rossa creata da Lenin il 28 gennaio 1918. Inizialmente l'evento fu battezzato "Giorno dell’Armata Rossa e della Flotta", poi assunse il nome attuale e dal 1922 cominciò ad essere ufficialmente celebrato. 

Simboli della festa 
I simboli comuni del Giorno dei Difensori della Patria sono il soldato e la bandiera russa: li si può vedere spesso sulle cartoline e su manifesti appesi in molte città.


Il Carnevale in Russia: come si festeggia

Un tempo molti popoli celebravano le feste preparando frittelle e regalandole a parenti e amici. Secondo gli etnografi e gli esperti di folklore la festa del Carnevale è di origine pagana: alla vigilia di questa festività, durante il Sabato Universale dei Genitori, si commemoravano gli avi mangiando frittelle e si celebrava con grande gioia la fine dell'inverno e l'arrivo della primavera. 

In Russia il Carnevale cade nell'ultima settimana prima della Quaresima, detta anche "La Settimana del Formaggio". Si mangiano formaggio, burro, uova, panna acida, ricotta, frittelle e pasticci, ma non la carne.

Un tempo il Carnevale durava otto giorni: si facevano passeggiate con le carrozze e le slitte ornate a festa, come anche i cavalli; e si costruivano cittadelle di neve e palazzi di ghiaccio. Era piuttosto comune fare il bagno nei fiumi ghiacciati e le visite ai parenti, amici e vicini di casa erano piuttosto frequenti. Ad ogni giorno della settimana veniva inoltre dato un soprannome: il lunedì si chiamava "Incontro", il martedì "Giochi", il mercoledì "Leccornie", il giovedì "Il largo giovedì", il venerdì "Veglione della suocera", il sabato "Festa delle cognate" e la domenica "Addii" oppure "Domenica del perdono". 

Le frittelle, piccole e grandi, sono il piatto numero uno sulla tavola russa a Carnevale: sono un ottimo antipasto caldo per accompagnare un bicchiere di vodka, nonché un insostituibile complemento per il tè o il caffè. I ripieni possono essere i più svariati: di carne macinata con cipolle fritte, di carne di pollo, di ricotta, marmellata, confettura e bacche fresche, di bosco o di giardino.  A volte vengono messi anche pesce salato e caviale, rosso o nero. 

Vediamo insieme una ricetta facile e veloce per preparare le frittelle!

COME PREPARARE LE FRITTELLE RUSSE

Ingredienti
5 cucchiai di farina, 2.5 bicchieri di latte, 2 uova, 1 cucchiaio di zucchero, 1/3 di cucchiaino di sale, 2-3 cucchiai di olio. 

Come si prepara
Frullare le uova, il sale e lo zucchero e aggiungere il latte e la farina. Mescolare tutto, aggiungere l'olio e continuare a mescolare. Cuocere le frittelle su una padella ben riscaldata e unta di burro. 

ПРИЯТНОГО АППЕТИТА! BUON APPETITO!

Impariamo nuove parole russe con Masha e Orso!

"Masha e Orso" è un cartone animato liberamente ispirato a personaggi del folklore russo. Ha vinto il premio come "Miglior Serie di Animazione" ai Kidscreen Awards 2015, uno dei più importanti concorsi per l'animazione che comprende riconoscimenti per la categoria "Programmi per Bambini". Produttore della serie è Dmitri Loveiko. 

Volete imparare a fare apprezzamenti in russo? Riascoltate attentamente l'episodio dove Masha si fa i complimenti davanti allo specchio (minuto 2.31). Leggete la frase riportata qui sotto e ripetete con enfasi: 
"Uh (ti)! La takaia! Nietu slof! (in italiano: "Ooh, mi piace! Non ci sono parole!"). 

Ricordate che la «X» russa (suono "H") viene pronunciata come la «h» inglese nella parola "Hello". 

Чтобы помочь Медведю завоевать внимание холодной Медведицы, Маша организует собственную рок группу и снимает клип. Заяц на барабанах, волки на клавишах, белка на гармошке, Маша солирует на гитаре! Такого лесная опушка еще слышала.

Tra barzellette e satira sociale: introduzione all'umorismo russo

In Russia si dice: "il riso e il pianto stanno nel medesimo sacco". L'umorismo infatti è considerato davvero di qualità quando è velato di tristezza: come diceva lo scrittore Nikolaj Gogol', bisogna "ridere fra le lacrime". 

Le barzellette (in greco "anekdotos", brevi racconti divertenti non scritti) sono senza dubbio la forma di comunicazione più diffusa in Russia. Sono probabilmente il genere orale più usato, quello con cui si fa ironia, si deride, si scherza e si critica. Durante il periodo sovietico il genere si è sviluppato e ha raggiunto una certa popolarità: la barzelletta all'epoca era infatti considerata la vera voce del popolo

 
 

Ai tempi dell’Unione Sovietica i russi amavano le barzellette di Chukchi (in russo «чукча»), un personaggio innocente e ingenuo originario del Polo Nord ignaro di come si vive nella Russia centrale. I protagonisti più popolari delle barzellette sono Lenin, Brežnev, Chruščëv e Gorbačëv, ma ci sono anche tantissimi film amati da molte generazioni come "Chapaev", "Stierlitz" e "Sherlock Holmes", alla base dei quali sono nate le barzellette di Vasilij Ivanovich Chapaev, un eroe grezzo e ignorante della guerra civile degli anni venti. Un altro personaggio molto amato è l'agente segreto sovietico infiltrato nelle file dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, che aveva la capacità di cavarsela nelle situazioni più disperate. E non dimentichiamo gli eroi dell'infanzia, dei libri per bambini o dei cartoni animati che sono diventati protagonisti di barzellette raccontate in tutto il paese: "Burattino", "Il coccodrillo Ghena" oppure "Il riccio nella nebbia".
Tramite le barzellette, gli eroi degli anni Venti come Lenin e Capaev sono diventati veicolo d'espressione di problemi di attualità e di satira sociale. Oggigiorno esiste inoltre un'ampia serie di barzellette dedicate ai cosiddetti "nuovi russi", («новые русские»), i nuovi ricchi che hanno fatto fortuna negli anni '90 grazie alla Perestrojka: viene presa in giro loro ignoranza, il loro modo di farfugliare e la loro voglia sfrenata di ricchezza. 

Ma come si racconta una barzelletta russa? Sicuramente non si può dire una barzelletta su Lenin senza parlare con la erre moscia; è inoltre molto importante saper gesticolare e mimare, oltre ad avere l'abilità recitativa di un attore. 

Una barzelletta molto popolare in Russia è quella scritta da Vasile Ernu nel suo libro "Nati in URSS": 
"Su quante dita vive il cittadino sovietico?". "Il comunista vive su un dito (l'interprete deve mostrare il pollice rivolto verso l'alto con la mano chiusa, che significa "eccellente"), l'operaio vive su due dita (l'interprete stende l'indice e il medio in avanti, tenendo chiuse le altre dita e portando la stessa mano alla gola; è il modo per indicare una bevanda alcolica), il contadino vive su tre dita (l'interprete infila il pollice tra l'indice e il medio formando il simbolo del "fico", un'allusione alle feci),  l'intellettuale vive su quattro dita (appoggia il medio e l'indice di una mano sulle due dita analoghe dell'altra mano incrociandole, formando così il simbolo della galera) e lo studente vive su cinque dita (e mostra la mano tesa, come il mendicante)".